Come nasce un profumo?




1 dicembre 2014





Ciò che unisce una persona al suo profumo è un legame indissolubile, che ammalia, rapisce, affascina e stordisce, persino. La magia di colui che crea l'essenza è, infatti, quella di tradurre in odori sensazioni, ricordi e emozioni, raccontando - attraverso un complesso percorso olfattivo - storie che incuriosiscono, sorprendono e seducono...

Ebbene, lo scorso venerdì ho avuto il piacere di salire a Milano per partecipare a un interessante workshop dedicato alla nascita del profumo, organizzato da Giovanna Mudulu, Direttore Editoriale di Allure.it, presso Atelier Fragranze Milano, una importante realtà italiana in cui vengono impiegate più di 800 materie prime (sia naturali sia di sintesi, tutte certificate) per creare composizioni olfattive inedite, commissionate da Aziende e, successivamente, destinate alla profumeria commerciale o di nicchia.

Un mix di passione, creatività e tecnica contraddistingue il giovane Naso Luca Maffei, figlio d'arte da ben due generazioni, che ci ha spiegato come "caratterizzare" una fragranza, passo dopo passo. L'intento dell'incontro era, infatti, quello di creare due varianti olfattive partendo da una base fiorita/acquatica, composta da note esperidate in testa, un bouquet di fiori bianchi nel cuore e accordi muschiati sul fondo.

Ogni creazione, in via teorica, è difatti composta da vere e proprie sinfonie di accordi, che vengono convenzionalmente suddivise in tre sezioni di una immaginaria piramide olfattiva: le note di testa che si avvertono subito dopo aver vaporizzato il profumo, le note di cuore che si manifestano dopo qualche minuto e, infine, le note di fondo che rendono l'essenza avvolgente e persistente nel tempo. 




1. La prima variante che si vuole creare va a conferire alla base una connotazione fruttata, per rendere la fragranza più vivace e briosa grazie all'aggiunta delle seguenti note: Osmanto, nota di cuore fiorita, morbida e vellutata, dalla sfumatura fruttata che ricorda l'albicocca, Essenza di Davana, nota di testa alcolica con una sfumatura fruttata di pesca, Assoluta di Carota, nota di cuore molto particolare, caratterizzata da una dolce sfumatura legnosa/fruttata.

Infine, alcune molecole sintetiche: Cassis Base, ovvero sentori di ribes nero che accompagnano il Davana nelle note di testa e gamma-Decalactone, una nota gourmand e lattescente che accompagna la dolcezza dell'Osmanto nel cuore.

Il risultato? Una Eau de Parfum concentrata al 18%, vivace e gradevole, che veste la pelle di gioiosa femminilità.

2. La seconda variante vuole dar vita, invece, a una sfumatura più calda e sensuale grazie all'aggiunta di: Essenza di Rosa di Taif, nota di cuore che sorprende per la sua inebriante particolarità (una rosa "limonosa" molto intensa e avvolgente), Patchouli, nota di fondo legnosa, calda e umida, Ylang-Ylang del Madagascar, nota di fondo dal carattere fiorito, Betulla, nota particolare e affascinante, poiché la sua parte legnosa si avverte sul fondo, mentre la parte affumicata va ad accompagnare le note di testa.

Infine, anche in questo caso, vengono aggiunte alcune molecole sintetiche: Vanillina che andrà ad addolcire il fondo (e insieme all'Ambrarome della base donerà una connotazione orientale alla fragranza), Indolo, una sorta di gelsomino canforato con sfumatura animalizzata (in cristalli), Muschio Chetone, nota di muschio animalizzato (in cristalli), Silvanone (muschio sintetico) ideale per legare la base.

Il risultato? Una composizione armoniosa e ben strutturata, che si fonde perfettamente con la mia pelle, sprigionando effluvi intensi, caldi e avvolgenti. Una inedita Eau de Parfum Chypre (anch'essa concentrata al 18%) entrata di diritto nella mia "top ten" del momento, da riservare alle occasioni speciali... 

Grazie infinite, Luca!



 
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